INTERFERENTIAL STILL LIFE 2023
Rebirth of the Lippmann Plate
Andrea Salvà
Exhibition curated by Carla Cardinaletti
Taking up Gabriel Lippmann’s interferential color photography, the artist Andrea Salvà applies contemporary scientific knowledge of nanotechnology to a cutting-edge chemical laboratory, where he standardizes the plate-making process, so as to reproduce images with unrivalled fidelity in his highly professional photographic studio.
The advanced interferential system engineered by the artist between chemistry and physics handles light, reproducing the iridescent phenomenon present in nature in the form of soap bubbles, in seashell nacre, and “blue” butterflies. Being unique pieces that cannot be reproduced, Salvà’s Still Lives draw on the intimacy of our homes, our drawers, our memories: Vivid in their colors, they almost appear three-dimensional thanks to the highly detailed definition. As a counterpoint to the extraordinary technique, the artist’s poetics includes these objects of our everyday life. Using the view camera, which allows total focus, Salvà impresses and then develops fragments telling the stories of our lives.
Therefore, in the solitary vision, we can see a calculator, a book, a vintage camera, and a sequence of commonly used drugs, all of which are portrayed according to the stylistic features of advertising photography. For example, the phenomenology of the image Aulin, which appears and disappears shining, exposes the posology of our everyday life, poised between an extraordinary technique and ordinary subjects. Salvà’s Lippmann plates give the elusive glow of the universe to our household objects.
Quando un fenomeno fisico diviene opera d’arte? La luce è una sostanza immateriale: una radiazione elettromagnetica, che in base alle sue lunghezze d’onda, è percepibile dall’occhio umano in diverse sensazioni cromatiche. I colori che l’artista Andrea Salvà ci restituisce sono il frutto di fenomeni interferenziali generati da piccole lastre di vetro opportunamente trattate con una speciale emulsione di sali d’argento in grado di catturare e fondere i raggi di luce. Non si tratta di pigmenti o coloranti, bensì di onde luminose che, attraverso le loro multiple riflessioni e sovrapposizioni, producono il prisma cromatico che l’artista intende mostrarci. Riprendendo il sistema della fotografia interferenziale a colori, che è valso al francese Gabriel Lippmann il Nobel per la Fisica nel 1908, Salvà applica le conoscenze scientifiche contemporanee della nanotecnologia a un laboratorio chimico all'avanguardia, dove standardizza il processo di produzione delle lastre, così da riprodurre le immagini con una fedeltà senza pari grazie al suo studio fotografico di altissima professionalità.
Quanto straordinaria e sapiente è la tecnica, tanto, per contrappunto, sono ordinari e consueti i soggetti ritratti dall’artista, che nella sua poetica attinge agli oggetti del nostro quotidiano. Con un banco ottico che permette una messa a fuoco totale, Salvà impressiona e poi sviluppa frammenti che raccontano le nostre vite. Nella visione solitaria si scorgono una calcolatrice, un libro, una macchina fotografica vintage e una sequenza di farmaci d’uso comune, ritratti secondo gli stilemi della fotografia pubblicitaria. Gli Still Life di Salvà sono pezzi unici, che fanno però incursione nella consuetudine delle nostre case, dei nostri cassetti, della nostra memoria: vividi nei colori appaiono quasi tridimensionali grazie alla iper-definizione dei dettagli. La fenomenologia dell’Aulin, che compare e scompare fulgido di luce, evidenzia la posologia della nostra quotidianità, in bilico tra la straordinarietà della tecnica e l’ordinarietà dei soggetti. L’avanzato sistema interferenziale ingegnerizzato dall’artista, tra chimica e fisica, governa la luce, riproducendo quel fenomeno iridescente che in natura scorgiamo nelle bolle di sapone, nelle conchiglie madreperla, nelle farfalle “blu”. Le Lippmann Plate di Salvà regalano ai nostri oggetti di casa quell’inafferrabile bagliore di universo.